Il Redditometro, il Ricavometro, lo Spesometro, il Riccometro e gli Studi di Settore sono gli strumenti che sono stati messi a disposizione del Fisco per controllare i redditi dei cittadini e delle imprese Italiane.
Mentre il Redditest è uno strumento a disposizione dei cittadini per effettuare una “autodiagnosi fiscale”.
Si tratta di un software scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate che rispettando la privacy (infatti è possibile fare il test anche con un nome di fantasia) permette di capire se c'è il rischio di essere considerati evasori fiscali o meno.
Questo software valuta la capacità di spesa e risalendo ai ricavi corretti.
Il sistema si baserà su 100 voci: Auto, barche, possesso di cavalli, risparmi, movimenti bancari, versamento di contributi, assicurazioni, mutui, lavori immobiliari, gallerie d’arte, tour operator ecc..
La verifica avviene sulla base delle spese più rilevanti, facilmente individuabili.
I dati inseriti rimangono noti solo al contribuente e non ne rimane traccia sul Web.
Befera, direttore e Agenzia delle Entrate e Presidente del Consiglio di Amministrazione della società Equitalia SpA, ha detto che da una simulazione sulle famiglie Italiane, oltre 4,3 milioni (circa il 20%)" delle dichiarazioni dei redditi "risultano non coerenti" e ha aggiunto che circa un milione di famiglie spende molto, ma non dichiara nulla o quasi.
C’è stata una levata di scudi della stampa, sui pericoli del nuovo strumento e visto anche il momento congiunturale certamente non favorevole a iniziative come queste, soprattutto dopo le notizie dei “saccheggi” di alcuni personaggi della politica, Befera si è affrettato a dire che nella prima fase di uso del nuovo strumento ci sarà molta cautela, e il margine di coerenza sarà ancora maggiore rispetto al 20 per cento già definito per legge, ha aggiunto che non si cerca la piccola evasione o l'errore materiale e che il nuovo sistema di controllo prevede alcune garanzie, l'Agenzia è obbligata a un contraddittorio per discutere con il contribuente sullo scostamento tra reddito dichiarato e spese sostenute, che può essere dato anche da redditi esenti, aiuti della famiglia, vincite su giochi, eredità, o altri motivi; e poi c’è l'obbligo di un secondo incontro che deve essere civile, corretto e trasparente.
Ma vediamo in dettaglio gli altri strumenti.
Attraverso il Redditometro il Fisco stima il reddito presunto di un contribuente, sulla base delle spese che ha effettuato per chiedergli di giustificare lo scostamento tra spese effettuate e reddito dichiarato.
Il Ricavometro è un metodo basato su parametri statistici, i cosiddetti “indicatori di normalità”, per la determinazione dei redditi imponibili presunti di lavoratori autonomi e professionisti.
In sostanza, in presenza di un segnale di non coerenza degli indicatori di normalità il volume dei ricavi è innalzato da Gerico (software di controllo dell’Agenzia delle Entrate) fino al rientro nella normalità, cioè entro i valori coerenti.
Il risultato è una "presunzione relativa" di legge, che si può superare solo fornendo la prova contraria (inversione dell’onere della prova).
Lo Spesometro controlla i pagamenti che superano una certa soglia. Tutti i soggetti con partita Iva devono comunicare all'Agenzia delle Entrate le fatture per gli incassi di importo pari o superiore a 3.000 euro (al netto dell’Iva). Questo importo nei negozi è di 3.600 euro, Iva compresa. L'Agenzia incrocerà questi dati con le dichiarazioni per capire se chi ha pagato queste somme vive al di sopra delle sue possibilità e, in casi sospetti, il Fisco chiederà conto nel dettaglio.
Il Riccometro sta per 'Isee che vuol dire Indicatore della situazione economica equivalente. Questo strumento permette di misurare la condizione economica delle famiglie, per determinare chi ha diritto alle prestazioni agevolate. Si basa sul reddito, ma anche sulle proprietà mobiliari e immobiliari e i depositi bancari.
Gli Studi di Settore sono uno strumento per rilevare i parametri fondamentali di liberi professionisti, lavoratori autonomi e imprese.
Si attua con la raccolta sistematica dei dati che caratterizzano l'attività e il contesto in cui opera l'impresa, allo scopo di valutare la sua capacità di produrre reddito.
È utilizzato per gli accertamenti induttivi nei confronti degli esercenti arti e professioni e imprese.
Ma non sono finiti qui gli strumenti messi a disposizione del Fisco, basti solo pensare ai software di controllo del Cervellone del Fisco, l’Anagrafe Tributaria, Entratel, Gerico, Serpico (acronimo di servizi per i contribuenti) o Apple (software di ausilio alla lotta al sommerso), una rete di 20 supercomputer collegati tra di loro per passare al setaccio oltre 400 milioni di informazioni e incrociare dati e dichiarazioni, l’accesso diretto ai nostri conto correnti in banca e in posta, la collaborazione tra Comuni e Fisco contro gli evasori, la Guardia di Finanza ecc...
Insomma con tutti questi strumenti o gli evasori sono molto bravi a sfuggire o i conti non tornano.
Forse le esigenze di cassa dei "nostri amministratori" hanno causato il proliferare di strumenti per "raschiare il barile del contribuente" e così si è passati, dall'evasore, a teorizzare l'elusore, che non è un evasore ma quasi, poi all'incongruente, all'incoerente e così via.
Lo "Spending Review" è una parola inglese come tante altre, ma a noi serve "RIDURRE LA SPESA" .... in Italiano !
Invece di aumentare le tasse e la caccia alle streghe, è giunta l'ora di ridurre la spesa pubblica che non è mai stata ridotta, anzi è aumentata ogni anno di percentuali importanti.
E se si aumenta la spesa, aumentano le tasse e "diminuisce" ... l'Economia Reale e di conseguenza diminuisce la capacità contributiva dei cittadini.
A questo assioma economico non si rimedia con i vari Redditest, Redditometro, Ricavometro, Spesometro, Riccometro e Studi di Settore.
Per saperne di più scrivere a studio@btstudio.eu
o telefonare allo 0039 0432 501768