A scuola ci insegnano che gli ultimi tre secoli hanno visto tre rivoluzioni industriali. Energia idroelettrica, macchine a vapore e strumenti-macchinari nel diciottesimo secolo. Elettricità e linee di produzione, catene di montaggio e produzione di massa diciannovesimo secolo. Informatica e automazione ventesimo secolo.
Ora siamo nel ventunesimo secolo e siamo di fronte ad una rivoluzione digitale della produzione automatizzata e interconnessa e delle stampe in 3D che è stata denominata: Industria 4.0 il termine venne coniato nel 2011 alla fiera dell'elettronica ad Hannover.
In questo tipo di produzione, i dati necessari vengono raccolti, analizzati, processati per diventare istruzioni informatiche per le macchine dove l'uomo è l'interfaccia che attraverso i linguaggi informatici da gli ordini alle macchine-robot. Molto probabilmente nei prossimi cinque anni spariranno alcuni milioni di posti di lavoro, ma ne verranno creati degli altri, in misura minore o maggiore …. non si sa e i pareri degli esperti sono contrastanti. Cioè «I robot ci ruberanno il lavoro, ma è molto meglio così» non lo dico io è il titolo del testo di Federico Pistono della Oxford Martin School.
Vi ricordate il libro di Roberto Vacca “il medioevo prossimo venturo” ? Ipotizzava che l'umanità si avviasse verso un nuovo medioevo a causa dell'esplosione demografica, delle migrazioni di massa dal terzo mondo verso i paesi occidentali con una regressione culturale e lotte religiose che avrebbero dovuto causare il blocco della tecnologica. Sembra che fino ad ora la profezia si sia avverata solo in minima parte. Si è creata però una dicotomia tra industrie super tecnologiche e digitali e gli “altri”, certo che se si verificasse una tempesta magnetica che mettesse fuori uso i sistemi digitali, un pericolo di una regressione medioevale ci potrebbe essere.
2015 anno in cui il ministero per lo Sviluppo ha iniziato a lavorare su: «Come fare della trasformazione digitale dell’industria una opportunità per la crescita e l’occupazione», dove vengono individuate le aree dove intervenire per tenere anche l’Italia al passo con la trasformazione in atto.
2018 la Legge di stabilità conferma e amplia gli incentivi per la trasformazione tecnologica e digitale che prevedono:
credito di imposta per la Formazione 4.0,
l'iperammortamento dei beni materiali,
superammortamento dei beni immateriali,
finanziamenti agevolati con garanzia pubblica fino all'80% con il “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese”,
contributo sugli interessi che sono stati stabiliti nel 2,75% e 3,575% (nuova Sabatini) per gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali, hardware, software e tecnologie digitali, crediti di imposta per ricerca e sviluppo,
agevolazioni per Pmi e start-up innovative.
Un esempio dal punto di vista fiscale:
250% di ammortamento fiscale del costo relativo a specifici beni materiali nuovi funzionali alla trasformazione tecnologica 4.0 e 140% del costo relativo a specifici beni immateriali (software-sviluppo) connessi a beni materiali per Industria 4.0 per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2018 oppure entro il 30 giugno 2019 a condizione che l’ordine sia accettato entro il 31 dicembre 2018 e siano stati pagati acconti del 20% dell'acquisto. Necessaria la dichiarazione del legale rappresentante che attesti che il bene possiede le caratteristiche tecniche previste dalla legge e che è interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo superiore a 500.000 euro è obbligatoria la perizia tecnica giurata redatta da un ingegnere, da un perito industriale ovvero un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato
Industria 4.0 è mirata ad una consistente digitalizzazione collegata con tutte le unità produttive dell’economia:
Nella produzione ci saranno sistemi complessi che interagiscono con la produzione, con il mercato e con un massiccio utilizzo della rete connessa ai sotto sistemi i controlli in tempo reale.
I robot nelle aziende sono raddoppiati negli ultimi 3 anni, soprattutto nei paesi del Nord Est dove sistemi intelligenti interagiscono tra loro.
Ogni anno nel mondo raddoppiano i “Big Data”.
Il cloud computing con la condivisione, la lettura e l'analisi dei dati permetterà la modifica on line della produzione.
I processo industriali potranno essere simulato e verificato in virtuale; e solo dopo aver verificato la bontà e redditività del progetto industriale si procederà con il processo e la mappatura fisica di produzione caricando il software necessario, i parametri e le matrici numeriche nelle macchine per la la produzione reale.
Carlo Barbiera Commercialista
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