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Imposte e Società

Slovenia - Slovenija

Indipendente dal 1991. Era una delle Repubbliche Socialiste della ex Jugoslavia.

In Slovenia è l’Austria che detiene circa la metà del totale degli investimenti diretti nel Paese; l’Italia è un investitore importante, con circa 600 milioni di euro l’anno.

Poco più di un milione di abitanti, con dimensioni territoriali, pari al vicino Veneto.

Incuneato tra Italia a Ovest, Austria a Nord, Croazia a Sud-Est e Ungheria a Nord Est.

Discreto sviluppo industriale nell’ultimo decennio, grazie agli investimenti austriaci, arrivati dopo l’adesione all’Unione Europea nel 2004 e all’Euro. La capitale Ljubljana è servita da un moderno sistema autostradale che la collega in poco tempo alle città di Trieste, Koper (Capodistria), Maribor, Nova Gorica e Klagenfurt am Wörthersee.

Il Paese ha aperto il proprio mercato agli investitori esteri anche attraverso incentivi creati al fine di attrarre capitali, investiti nel settore turistico, termale, del gioco, lacustre, portuale e finanziario. 

Le Imposte:

L’imposta sui Redditi delle Società è pari al 18%, ma nel 2013 sarà il 17%, nel 2014 il 16% e nel 2015 il 15%, aliquote tra le più basse in Europa (a differenza dell’ordinamento italiano, per le Società di Persone non è prevista la tassazione “per trasparenza”, esse sono soggette all’Imposta sul Reddito delle Società).

Ci sono riduzioni ed esenzioni fiscali nelle cosiddette zone depresse.

Sono deducibili dalla base imponibile il 30%, del valore dei nuovi investimenti, in attrezzature e del 20% dei costi di ricerca e sviluppo (elevabili anche al 30-40% nel caso di investimenti in zone con un PIL pro-capite inferiore alla media nazionale).

È possibile riportare le perdite fiscali, nei sette periodi successivi, a quello in cui è stata prodotta la perdita, fino a concorrenza dei profitti tassabili.

Le imposte personali, per i residenti in Slovenia, sono calcolate a scaglioni, dal 15% al 50%, ed è riconosciuta una detrazione personale di 3.200 Euro. Il principale incentivo fiscale riguarda il finanziamento dei costi di Start Up di una attività, cioè sono assegnati fondi a società estere che propongono progetti d’investimento, destinati ad essere realizzati, da aziende costituite in Slovenia, nelle quali i soggetti stranieri, detengano una partecipazione di capitale diretta, almeno del 10%, con il fine di trasferire know-how e tecnologia e creare nuove assunzioni.

Gli incentivi interessano l’industria manifatturiera, i servizi commercializzati in campo internazionale e il settore della ricerca e sviluppo.

L’investitore straniero può chiedere un finanziamento, presentando un progetto d’investimento che crei entro cinque anni, almeno 25 nuovi posti di lavoro nel settore manifatturiero, 10 posti di lavoro nei servizi, oppure 5 posti di lavoro nel settore della ricerca e sviluppo.

L’IVA (DDV) è stata introdotta in Slovenia nel 1999, poi modificata nel 2006 (con il Value Added Tax Act), per armonizzare l’IVA con le disposizioni comunitarie.

L’imposta si applica sulle forniture di merci, le prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato, le importazioni; per le operazioni intra-comunitarie, vige il principio di non imponibilità delle cessioni e l’applicazione del meccanismo del Reverse Charge sugli acquisti.

L’aliquota ordinaria è del 20% e quella ridotta all’8,5% (alimentari, trasporti pubblici, medicinali, servizi sanitari ecc).

L’IVA viene versata mensilmente, si può chiederne il rimborso o usarla in compensazione.

Le imprese non residenti devono registrarsi ed acquisire un numero di partita IVA, e, se non hanno una stabile organizzazione, possono nominare un rappresentante fiscale.

Per certi tipi di attività serve un’autorizzazione statale che si chiede alla Camera di Commercio, per aprire ristoranti e Bar servono le autorizzazioni sanitarie, ma per aprire per esempio un negozio di vestiti non servono licenze.

Da pochi anni è stata istituita la Guardia di Finanza Slovena, nata con la collaborazione della Guardia di Finanza Italiana che purtroppo ha trasmesso agli Sloveni le stesse metodologie di accertamento tipiche di quelle italiane. Ma se in Italia ci sono diverse garanzie per opporsi e ricorrere e spesso avere ragione, in Slovenia ci sono aspetti radicali che non danno altrettante garanzie. Anche se è vero che da quando in Italia hanno preso piede le norme penali applicate ai reati fiscali, c’è stata una radicalizzazione anche da noi in Italia amplificata dai Mass Media, in una sorta di autoreferenzialità tra potere penale giudiziario, giornalisti e Guardia di Finanza.

Le Società:

Società a responsabilità limitata (d.o.o.) con un numero massimo di 50 soci salvo deroga Ministeriale. I soci sono limitatamente responsabili, la partecipazione minima di ogni socio è di 50 euro e il Capitale Sociale minimo pari a 7.500 euro, un terzo deve essere versato in denaro. Per i conferimenti in natura di valore superiore ai 100.000 euro occorre la certificazione di un revisore contabile. La Società si costituisce tramite atto pubblico notarile. La costituzione è subordinata all’apertura di un conto corrente presso una banca slovena e la richiesta di registrazione presso il Tribunale e l’Ufficio Statistico sloveno.

Società in nome collettivo (d.n.o.) con responsabilità illimitata dei soci.

Società in accomandita semplice (k.d.) e Società in accomandita per azioni (k.d.d) valgono le stesse differenze tra accomandanti e accomandatari previste dal diritto societario italiano.

Società per azioni (d.d.) non ci sono limiti per il numero dei soci, che sono responsabili limitatamente alla quota di capitale corrispondente al numero di azioni sottoscritte; il valore unitario non deve essere inferiore ad un euro. Le modalità di costituzione sono simili analoghe a quelle della società a responsabilità limitata, il capitale minimo è di 25.000 euro.

Società Europea (S.E.), tipo di società creata dall’Unione Europea, per semplificare i rapporti giuridici derivanti da ordinamenti differenti nel caso di fusioni, costituzione di holding tra società appartenenti a Stati diversi o altro.

Le società che risiedono in Slovenia, sono soggette ad imposta su reddito prodotto all’interno e all’esterno del territorio Sloveno (worldwide income taxation); mentre le società non residenti sono tassate in Slovenia solo per la parte di reddito prodotta nel territorio, sia direttamente sia attraverso una Organizzazione Stabile (permanent establishment).

La Slovenia nel 2001 ha firmato una convenzione con l’Italia (ratificata in Italia nel 2009 e in vigore dal 12 Gennaio 2010) basata sul modello OCSE.

Il meccanismo utilizzato per evitare la doppia imposizione è quello della detrazione, dell’imposta da pagare in uno Stato, dalle imposte a titolo definitivo pagate nell’altro Stato.

Nel 2006 è stata aggiornata la normativa fiscale accogliendo la direttiva 90/435/CEE (Direttiva Madre-Figlia), cioè i dividendi distribuiti, ad una società residente nell’UE, che abbia detenuto partecipazioni in una società slovena, pari ad almeno il 10%, per un periodo minimo ed ininterrotto di due anni, non sono sottoposti ad alcuna ritenuta.

In mancanza c’è una ritenuta del 15% sui dividendi, gli interessi e le royalties corrisposti da società Slovene a società non residenti, tranne nei casi in cui le Convenzioni stipulate tra Stati non dispongano in modo diverso e più favorevole per le parti.

Secondo la Convenzione Italia/Slovenia i dividendi possono essere tassati anche in Slovenia, in misura non superiore al 5% nel caso in cui la Società italiana detenga una partecipazione nella società slovena pari ad almeno il 25%; gli interessi sono tassati anche in Slovenia, in misura non superiore al 10%, e le royalties in misura non superiore al 5%, sempre che il percipiente ne sia il beneficiario effettivo.

Vale il principio di attrazione fiscale della Organizzazione Stabile nel territorio estero.


PER ULTERIORI INFORMAZIONI, ci contatti pure, allo 0432/501768, Ufficio di Udine, c/o Federala Via Caterina Percoto n. 14 33100 Udine (piantina in "chi siamo") o allo +39 335 241066, o via email a studio@btstudio.eu

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